Torta Schiaparelli nocciole e ricotta

Torta Schiparelli ricotta e nocciole

A volte parto a fare dolci ispirata da un’idea,da un progetto o magari da qualcosa che ho visto sul web e voglio ricreare. Nel caso della Torta Schiaparelli invece ho trovato e ritoccato una ricetta che è diventata immediatamente uno dei miei cavalli di battaglia accanto al magma cioccolatoso. Si tratta di una torta nocciole e ricotta tratta dall’insostituibile l’enciclopedia delle torte che è veloce da fare, facile da fare,  è pratica come una crostata ma non richiede l’uso del mattarello (confesso, lo odio, non l so usare bene per tirare una frolla regolare, in più ho le mani molto calde e lavorarla viene puntualmente un pasticcio). In più la torta ricotte e nocciole ha un aspetto rustico ed un sapore che fa pensare all’autunno ed al primo fuoco nel camino, quindi adatta anche al gioco di ruolo dal vivo e infine è un “dolce poco dolce” e quel poco di zucchero che contiene è zucchero integrale di canna.
Prossimamente sperimenterò anche la versione con farina di riso per amici celiaci ma sono ragionevolmente convinta del fatto che sia adattabile a tutti i tipi di farina. Dopo tanti pregi però aveva un difetto: non sapevo come presentarla nel blog.
Ho chiesto a voi che mi seguite di darmi un’idea e tutti hanno associato questa superficie brulla con del suolo alieno (o alla tana di un drago)
Chi ha proposto star wars, chi Dune, alla fine Paola Perin ha lanciato l’idea: e se la dedicassimo allo Schiaparelli, la sfortunata sonda precipitata su Marte a causa (pare) di un computer di bordo dalle idee confuse?
E così è nata la torta Schiaparelli ricotta e nocciole, e dato che sono nella fase “riduciamo la pasta di zucchero” la sonda accartocciata è stata realizzata con… curiosi di capirlo? Saltate il break e scaldate il forno, si parte!

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Torta di formaggi medievale – Torta Comune

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La mia terza ricetta medievale sperimentata è stata la Torta Comune ovvero una Torta di Formaggi Medievale che si è rivelata una sorpresa sia per ingredienti che per procedimento che per gusto.
Perché questa miei cari geekfriend è una torta salata a tutti gli effetti anche se quella della foto, non vi sbagliate, è proprio uva passa!
I nostri antenati erano forse più abituati di noi a mescolare il dolce ed il salato ma, a ben pensarci, non usiamo anche noi mangiare il formaggio con il miele o anche formaggi saporiti con composte di frutta? E il celebre formaggio con le pere?
La torta di formaggi medievale, una parente della coeva Torta Bianca, piacerà a tutti quelli che non disdegnano simili abbinamenti ed è una valida alternativa alla solita torta salata, magari servita a cubetti con eleganti forchettine piuttosto che su un piatto di legno in una taverna durante un evento di gioco di ruolo dal vivo o addirittura durante una evento di rievocazione storica. Inoltre la torta di formaggi medievale è un piatto vegetariano, quindi adatto anche ai giorni di magro ed a tutti quelli che per motivi morali o religiosi non possono mangiare carne o salumi.
C’è da dire che in questo periodo di ricerca dell’ “originalità a tutti i costi” in cucina, piuttosto che ammattire con accostamenti improbabili di riduzioni, brodetti e salsine varie può valer la pena rivolgere lo sguardo a ricette della cucina medievale, più che collaudate da cuochi che certo non potevano permettersi di sprecare le preziose uova e le spezie del padrone di casa! (altro che “vuoi che muoro”, in un’epoca in cui perfino lo zucchero era conservato gelosamente in uno scrigno sotto il letto dei nobili ho idea che il rischio di fare una bruttissima fine fosse più che una remota possibilità per i poveri cuochi!)

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It’s me, Lasagna – Super Mario Lasagna

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Immaginate la scena: siete appena rientrati a casa stanchi e cotti, gli amici famelici arriveranno fra meno di 1 ora e non sapete che fare. E chi vi aiuterà? (e chi chiamerai?) la Super Mario Lasagna!
Ma le lasagne si sa sono luuuunghe da fare, serve la sfoooglia il ragù… niente di tutto questo, qui abbiamo un cibo da veri gamers che unisce la bontà alla rapidità di esecuzione, basso costo e la possibilità di essere anche mangiato con le mani.
Non ci credete? E se vi dicessi che l’ingrediente base è il pane da tramezzino? per delle lasagne? Ohhhhh Yes!
Saltate il break per la ricetta e credetemi potrebbe realizzarla anche un ingegnere fuori sede con due mani sinistre (e si sa che gli ingegneri fuori sede in dispensa hanno solo i barattoli di sugo, del lunedì, del martedì, del mercoledì… fino a sabato quando tornano a farli riempire ^_-

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Fracoccoli – dolci delle principesse

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Con colpevole ritardo ecco a voi i Fracoccoli – dolci delle principesse, ritratti in tutto il loro splendore sotto il sole di agosto (si agosto, che c’è? l’avevo detto che ero in ritardo no?).
Dicono che questi dolci cocco e fragola sono i migliori che io abbia mai creato nella pasticceria secca, secondo me se la giocano coi cupcake alla guinness con il vantaggio di essere veloci da fare, economici, dietetici e quasi privi di colesterolo (solo 3% di grassi di origine animale e 5% portati dal cocco)
Come abbinamento di sapori poi è già collaudato, forse ricorderete la mia adorata cheesecake cocco e fragole… ebbene loro sono anche meglio.
I fracoccoli sono ottimi da trasportare in un sacco, infatti hanno una “amatura”esterna bella croccante e dolce che protegge un cuore candido come la neve con queste nuvolette rosa che non possono non far pensare ad una principessa intenta a mangiucchiarli mentre intesse intrighi e si fa riferire dall’ultimo pretendente tutto ciò che sarebbe disposto a fare per lei. (si, lo so, le principesse del mio immaginario non perdono molto tempo a svenire qui e lì ed all’occasione indossano un’armatura e spiegano al mondo cosa ne pensano a colpi di spada)
Se poi vi state chiedendo come diamine mi sia venuto in zucca di dare un nome così carino a dei dolcetti (anzichp qualcosa tipo “dolci magri di cocco e fragole”) vi dico che il merito non è mio ma di tutti gli udenti della pagina facebook di Sweet&Geek che si sono impegnati a fornire suggerimenti per queste piccole delizie ^_^

Se nonostante i miei sproloqui siete interessati ad una ricetta di un dolce magro, senza uova, senza olio nè burro, veloce da fare, facile da trasportare e delizioso, saltate il break

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Carrot-tiny – Delizia del viandante

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E dopo attente votazioni su fb ecco i Carrot-tiny, ovvero la delizia del viandante alle carote! (tutti abbiamo apprezzato l’idea del geek amico Lorenzo Fossetti di battezzarli C4- Cute Carriable Carrot Cake, ma temevo  non l’avrebbe capita nessuno ^_^ così alla fine ho scelto il nome proposto da Kuun Vaalea ).
Impossibile non citare anche l’idea di Enrica Borrella: Carota elastica –  perfetta per accompagnare l’immancabile carne secca da viaggio e il rimpinzimonio; ideale per le missioni che hanno come meta la cattura di Bugs Bunny o del Bianconiglio.

Perché poi delizia del viandante? Si tratta di un dolce economico e resistente al trasporto in un sacco, tanto per cominciare, il suo sapore speziato e fragrante ha un che di medievale ed in più  nasce come torta ligh di carote ma va benissimo nel formato muffin, è veganozero colesterolo praticamente privo di grassi (sia animali che vegetali).
Il suo colore bruno ed il sapore speziato lo rendono particolarmente adatto ad una tavola in stile medievale, può essere mangiato al naturale o rifinito con una glassa al formaggio, magari all’arancia (io non lo faccio mai) o semplice zucchero a velo.

Ultimo e non ultimo la delizia del viandante alle carote è l’ideale se piacciono i dolci molto umidi e saporiti che non richiedono ulteriori farciture. Vi ho allettato abbastanza? Allora saltate il break

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Jelly cocktail finché zombie non ci separi

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Il cocktail finché zombie non ci separi nasce come omaggio all’omonimo, divertente libro ed è anche il responsabile dei continui ritardi che questa povera, innocente recensione ha subito.

Ovviamente non è colpa della mia tendenza a procrastinare e del fatto che non essendo riuscita a far foto decenti ho lasciato prevalere la pigrizia, no no.

Tornando a libro e cocktail, o meglio jelly cocktail, dovete sapere che qualche tempo fa una gentilissima responsabile della multiplayer.it edizioni mi ha contattata entusiasta per la mia torta “finché morte non ci separi” chiedendomi se fossi disposta a recensire il primo libro della trilogia che stavano pubblicando.

Ora, gli zombie non sono il mio tema preferito ma sapete come si dice della vanità e del resistere a tutto tranne che alle tentazioni… insomma ho impiegato ben 10 secondi di attenta riflessione prima di saltellare davanti al computer e digitare una risposta sobria e pacata (certo come no).

Vi anticipo che sulle prime mi ero quasi pentita di aver accettato ma per ora che sono giunta a metà libro ero così contenta di averlo fatto che ho iniziato a spremermi le meningi per pensare a qualcosa di carino da abbinare. Così è nato il “jelly cocktail finché zombie non ci separi”. Se siete curiosi di leggere recensione e ricetta… saltate il break 😀

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Dolci del Ducato di Roccanera – torta e cupcake per grv

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Ecco a voi i dolci del Ducato di Roccanera. Ai più non dirà nulla, anche spiegando che sono stati realizzati per una partita di gioco di ruolo dal vivo, trasportati in una cassa adatta allo stile fantasy-medievale dell’evento e che raffigurano appunto lo stemma del Ducato di Roccanera (cui i personaggi appartengono) ed il simbolo di Harald.

Chi non ha partecipato ad uno di questi eventi ludico-teatrali, dove ognuno recita a soggetto forse avrò difficoltà a seguirmi. Ma immaginate questa storia:

Dopo tanto tempo i cavalieri di Morgestern (i templari della situazione) tornano alla precettoria di Torea per dar nuovo fasto. dalla città arrivano i preti ed i mercanti, maghi ed alchimisti. Giungono nobili e dame, i bardi preparano uno spettacolo di burattini, i guerrieri si sfidano ad un torneo di pallateschio (non volete sapere di che si tratta, fidatevi) ed il male è in agguato, subdolo e strisciante, con veleni, non morti, orchi ed eretici.

Il tutto condito dalla giornata più orribilmente calda dello scorso luglio (si parlo di 1 anno fa) nella bellissima cornice del parco storico del Lago del Bosco. E da una piccola sacerdotessa suicida (a caso) che ha deciso di portare dei dolci per festeggiare degnamente il ritorno dei cavalieri…

Vi ho incuriositi abbastanza? saltate il break allora e seguitemi fra i ricordi ed i dolci… o i dolci ricordi, a scelta 🙂

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Ricetta biscotti speziati

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Ho deciso di darvi la ricetta biscotti speziati per due motivi… il primo è che è l’impasto che uso più di ogni altro (più spesso anche dei biscotti miele e vaniglia) sia per biscotti normali sia per i pand20 (poi vi spiegherò di che si tratta) e secondariamente perché non vedo il motivo di essere la sola presa d’assalto da orde di golosi famelici.
Questa ricetta è una variante, una delle infinite varianti dei biscotti di pan di zenzero ma ha un equilibrio molto speciale, è speziato senza essere eccessivo, è fragrante ed ha un profumo che conquista. E poi ha un’aspetto un po’ rustico (proprio perché non è chiaro) e la capacità di sopravvivere a urti e maltrattamenti vari che lo rende molto adatto a gite fuori porta e contesti fantasy-medievali.
Con uno strofinaccio un cordino ed un sacchetto di questi ho intessuto bellissime giocate invitando la gente a bere un infuso di frutta (in bottiglia) coi biscotti e chiacchierare…

Mi ricordo una volta dopo una notte semi insonne (la partita di gioco di ruolo dal vivo durava 2 giorni e la notte era stata gelida) aprii l’involto offrendoli a tutti ed uno dei giocatori arrivò ad abbracciarmi dicendo: “ti prego, posso chiamarti mamma?”
(bei ricordi, sniff)

Tornando a noi, (capacità di sintesi, questa sconosciuta) i biscotti speziati sono inoltre abbastanza resistenti (durano più di una settimana una volta glassati e ben conservati. Mi dicono anche più di un mese ma nessuno dei miei è mai sopravvissuto oltre i 7 giorni per ora).
Qui sotto potete ammirare uno dei miei pand20. Sono dei biscotti dado 20, rappresentazione bidimensionale del dado più amato (e odiato) dai giocatori di Dungeons & Dragons.

Bon, se vi ho incuriosito abbastanza saltate il break per la ricetta 😉

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Tutorial dolcetti elfici

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Dovete organizzare una festa a tema? Interpretate un elfo e desiderate fare un figurone al prossimo live? La partita di D&D incombe e il master potrebbe stendervi il pg con un critico?
Il tutorial dolcetti elfici è quello che fa per voi.
Per suggerimenti sulla presentazione ed uno sguardo ai risultati ed d una possibile presentazione cliccate QUI
Ricetta e tutorial dopo il break

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Cibo da GRV – Dolcetti elfici

Dolcetti elfici perché?
Elfici perché hanno i colori del bosco ed il sapore delle nocciole e del miele, sono piccoli e graziosi ed il delicato decoro di foglie non può non richiamare alla mente gli elfi (fosse anche solo per le spille a forma di foglie di lothlorien donate da Galadriel ai membri della compagnia dell’anello).
Cibo da GRV perchè… beh….
Immaginate la scena: siete in un bosco, o in una tenda allestita nei toni della natura, discorrendo con elfi alti ed elfi silvani delle sorti del mondo, di magia filosofia ed arti. E poi… uno di loro cava dalla saccoccia un panino con la mortadella.
Da farsi cadere le braccia non trovate?

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