Sweet&Geek ed il Levantecon 2013

Sweetadgeekantonio

 

Cosa succede in un calda e ventosa domenica di maggio? perchè un post intitolato Sweet&Geek ed il Levantecon 2013, che per quanto nerd sia poco ha a che vedere coi dolci?
Facciamo un passo indietro ritornando a quando qualcuno ha convinto qualcun altro, scazzato e di cattivo umore, ad andare a Levantecon 2013

Questo qualcun altro (una persona totalmente a caso eh?) a quanto pare all’ultimo minuto ha pensato impugnare uno spavaldo ventaglio di piume viola ed importunare il 90% dei cosplayer/giocatori di ruolo ivi convenuti per morderli sul collo con i suoi fantastici canini (retrattili) fosse una buona idea.

In realtà non era una buona idea, era un’ottima idea ^_^ (cit)

Per coronare la giornata  a questa persona a caso è venuto in mente di chiedere ad alcuni dei disegnatori presenti di creare qualcosa per il Sweet&Geek.
Ecco cosa ne è venuto fuori:

Partiamo con un disegno di Anton Asimov, già noto come Ardan, la cavia n3. Non lasciatevi ingannare, di solito disegna molto meglio di così e soprattutto l’opera potrebbe non corrispondere all’originale (i miei cupcake cuore umano sono mooolto più impressionati :P). Ma non c’è problema, il prossimo sarà molto meglio (gli piazzerò un cupcake caldo e fragrante davanti e gli impedirò di mangiarlo fino a che il disegno non sarà all’altezza del suo ironman!).


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Davanti al vuoto cosmico che solo domande come “cosa hai mangiato ieri sera”, “lei ha studiato oggi vero?” e “cosa vuoi che ti disegni” possono produrre ripensare al successo riscosso dalla torta Harley Quinn ha portato a questo concept: qualcosa che contenga Batman (che piace sempre), Harley Quinn e dei dolci.

Il geekissimo e talentuoso Marco Ayeye Brazoff Musto è riuscito a cavare da queste indicazioni il piccolo capolavoro che vedete qui su. Il tutto in meno di un’ora fra bizze, inchiostro e colore!

Io invece ci ho messo ben 24h a trovare un titolo decente ed aggiungerlo al disegno. Trova le differenze fra i due…

 

Sweetadgeekbw

Giovanissima, tenerissima e gentilissima. Ecco cosa posso dire di Azzurra Carrisi che per prima ha dedicato la sua arte a Sweet&Geek.

Il risultato è  tanto tenero (non è dolcissimo il cocktail con il bulbo oculare sullo stecchino? *_* è finito dritto in lista fra le cose da fare) e devo ammettere che vedere questo primo disegno mi ha un po’ commossa. Mi sono perfino dimenticata di morderla, pensate!

Ora mi rendo conto che forse avrei dovuto fare una piccola premessa:
Per chi non sia avvezzo all’ambiente di una fiera a tema vi dirò che al Levantecon si può assistere ad un po’ di tutto, da film, conferenze, dimostrazioni di robot fino alla lezione di giapponese.
Lì scorrazzano cosplayer e giocatori di ruolo (in costume e non) e gli organizzatori, tutti in tenuta da membri della Flotta Stellare di star trek, vegliano su tutti. A richiesta si fanno scattare anche foto in posa agli strani strani alieni in visita sulla plancia di non-ricordo-quale-astronave-della-flotta-stellare o nel teletrasporto. Oppure all’interno di uno stargate, che è sempre cosa buona e giusta.

Certo non è neppure lontanamente qualcosa di paragonabile con il Lucca Comics ma se c’è una cosa che ho apprezzato, l’anno scorso come figurante e quest’anno come semplice visitatrice, è l’allegria ed il generale stranimento di chi non aveva idea dell’esistenza di un simile mondo ma *si sta divertendo*.

Un punto di contatto fra il mondo geek, nel senso più eterogeneo vario e divertente del termine, con le persone così dette normali, un posto dove sentirsi “fra simili” e non importa se uno brandisce una spada e l’altro imbraccia un fucile mitragliatore. Si è tutti un po’ amici. Per un po’.

Poi cala il sipario e la magia… beh non finisce. Si addormenta magari, un po’ come il fuoco sotto la brace o un seme ben piantato.
Io ho incrociato gente che si ricordava di me dallo scorso Levantecon, persone che non solo mi hanno riconosciuto ma magari anche chiesto come mai avessi cambiato costume.

Ho incrociato gente che a fine giornata mi ha salutato come una vecchia amica solo perché avevamo giocato un po’ assieme, o scambiato due parole.

Ed è stato molto bello. Molto tenero.

Ora restano i disegni, le foto, e la voglia di “mettersi sotto” per  fare di questo blog un punto di riferimento per tutta la comunità geek (e non).
Forza e coraggio, nonostante FB cialtrone che ci toglie visibilità alla prima occasione e questo dannato mondo reale che ruba tempo ed energie ad ogni occasione 😉

 

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