Le Caramelle al Caffè del Califfo Bargniffo sono una delle ricette del mitico Manuale di Nonna Papera e da quello che vedo sono anche la ricetta di caramelle al caffè più popolare nel web. (Il mio sospetto però è che il 90% degli altri non le abbiano realizzate davvero: per la precisione credo solo a chi dice che la mezz’ora promessa nel manuale non è sufficiente).
L’importante però è che alla fine siano buone da mangiare e profumino di caffè lontano un miglio (no vabbè un miglio no, un metro si!) e perfette come geek idee regalo.
In più dovete sapere che sto sperimentando nuove decorazioni per abbandonare sempre più la pasta di zucchero nelle decorazioni di torte e cupcake da qui l’idea delle caramelle al caffè come steampunk candy. Sono soddisfatta del colore che hanno preso a contatto con lo stampo di silicone che dà l’idea di metallo ossidato (se vedete le “rocce” fatte senza stampo sono più scure e uniformi), ora devo solo scoprire se si sciolgono a contatto con la crema di burro e poi sono a cavallo.
Ora però è meglio saltare il break, Caramel vi aspetta ed inizia ad essere impaziente!
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Lapilli Bombons – manuale di nonna papera
Ritorno sul web con questi meravigliosi Lapilli Bombons, direttamente dal Manuale di Nonna Papera e sapete cosa? Ho scelto questa ricetta per un motivo ben preciso (e non è il fatto che siano senza glutine, senza cottura e impossibili da sbagliare ^^”)
Avete anche voi un luogo del cuore? Quel posto dove siete stati durante le vacanze da bambini, magari che avete odiato da adolescenti e che ora, in un modo o nell’altro, vuol dire casa, ricordi, relax, in un mix unico?
Io si. Per me si chiama Leuca ed è una casa in cui ho trascorso lunghe ore leggendo topolini, poi scoprendo i libri di Salgari di mio nonno (il che vuol dire del 1914, con le litografie e le rilegature dalle cuciture che minacciavano di mollarmi tutte le pagine da un momento all’altro). È qui che ho letto il mio primo libro, fregandolo fra l’altro a mia cugina. Era “il mulino dei 12 corvi” e forse ora non lo raccomanderei alla tenera età di 8 anni, ma posso dire che è stato il mio primo libro fantasy letto in autonomia (il signore degli anelli letto come favola della buona notte è un altro paio di maniche). Sia come sia una delle cose che adoro è una libreria stracarica di libri e topolini mediamente datati anni ’80, con le vecchie pubblicità dei Masters, Poochie, Iridella, la casa di barbie di cartone, i mio mini pony e così via.
Così quando ho trovato una bancarella nel giorno della festa patronale con in vendita questi reperti mi sono intenerita. Poi ho visto LUI.
L’unico, inimitabile Manuale di Nonna Papera, classe 1970, il santo graal assieme al dolce forno harbert di tutte le cuoche in erba.
E che potevo lasciarglielo?
Con la copertina palesemente incollata, dai bordi consumati, le pagine leggermente ingiallite che sprigionano quel buon profumo di libri vecchi e (‘taccisue) un cartellino di 30 euro appiccicato sopra?
Suvvia, mi conoscete abbastanza ormai.
Anche se come ricettario il manuale di nonna papera mostra tutta la sua età (tantissime ricette per bambini includono marsala e rum come se piovessero, roba che al giorno d’oggi scatterebbe la denuncia in 3-2-1-0) ho deciso di prenderlo come un simbolo. Di cosa non lo so bene, ma penso che ripartire da qui dopo tutte le rotture (in ogni senso) e le cose spiacevoli portate dall’incidente fosse la cosa giusta da fare.
Perchè i topolino, con le loro storie, la loro ironia, le parole arcaiche che non ti aspetti, i personaggi di sempre e quelli dimenticati dai più (little gum mi sa che ce lo ricordiamo io e il suo disegnatore) sono un po’ casa e sono quelle fondamenta del regno dell’immaginazione che poi ha spiccato il volo verso altre mete.
Quando tutto crolla da cosa si può ripartire se non da qui? Dalle fondamenta sicure, da ciò che si è.
Quindi Manuale di Nonna Papera sia un buon auspicio per ricominciare, non so ancora bene come andrà ma sono anche convinta che con un po’ di cioccolato (nel caso dei lapilli bombons direi parecchio cioccolato) tutto è migliore…
E ora basta ciarlare, siete qui per la ricetta no? Per mostrarvela ho richiamato due aiutanti d’eccezione, saltare il break per credere 😉