Making of della torta Casa Baggins

 

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Una cosa mi è chiara: io non potrei mai darmi nè all’illusionismo nè alla prestidigitazione: muoio dalla voglia di spiegare a tutti il trucco qualsiasi cosa faccia. Torta Casa Baggins, che è e per inciso il mio orgoglio, non fa eccezione.
Però questa volta sono stata brava ed anche se avevo già mostrato alcune foto questo è il primo vero making off della torta Casa Baggins comprensivo di spiegazioni e passaggi.

Curiosi di capire come funziona? Benissimo!
Benvenuti nel fantastico mondo dell’edilizia dolciaria dove nell’oscurità della mia cucina una torta fu preparata domarli, una torta per trovarli, una torta per ghermirli ed al banchetto incatenarli.

Nell’impresa sono stati impiegati circa 5 giorni di tempo, 20 uova e 2 litri di panna variamente distribuiti.
Nella fattispecie sono stati necessari:

  • Base (basi) al cioccolato, anzi ciocco-arancia per un totale di 6 infornate
    (potete usare il pan di spagna ma io ho preferito la mia personale base per tutti gli usi)
  •  bavarese all’arancia per farcire la base
  • Bagna al cointreau o al rum
  • una charlotte al cioccolato (non sapete come farla? a breve un tutorial. Per ora immaginate una coppa foderata di torta, riempita di bavarese alternata smepre con fette di torta) e la bavarese al cioccolato avanzata da questa preparazione
  •  indispensabili mikado
  • Una base flessibile e leggera sempre al cioccolato (pan di spagna o moretta) tagliata  dello spessore di circa 1 cm
  • cupcake di pan di spagna verdi di diverse tonalità ridotti in briciole (vedi tutorial per gli prati ed alberi)
  • panna montata verde
  • decorazioni assortite, e un po’ di glassa
  • i due muretti in rkt precedentemente decorati di cui il maggiore realizzato “a mensola”
  • gli alberelli (tutorial qui)
  • un vassoio abbastanza grande e robusto

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Prima di partire occorre una piccola digressione sul muro principale dovrà essere realizzato poco più basso della coppa che adopererete come stampo per la charlotte (non scherzavo a proposito dei progetti!)
Inoltre visto che la sottoscritta è matta da legare oltre ad averlo rivestito in pasta di zucchero l’ho anche “sporcato” riproducendo con del colorante in polvere molto diluito in alcool puro le tipiche macchie di umidità che si creano a contatto con il terreno e sui bordi di porte e finestre (cliccate sulla foto o meglio apritela in un’altra finestra). Nonostante i danni del flash si può apprezzare la differenza (dal vero era molto maggiore, provare per credere).
Ma se i dettagli si possono incollare il muro rischierebbe di staccarsi se non ancorato. E qui la laurea in architettura viene in aiuto…

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Ecco a voi il muro a mensola commestibile! (e ora ripetete con me: la grafica non conta, la grafica non conta, davvero, la grafica non conta.).
Il concetto base è questo, il peso della torta preme sulla “mensola” (insomma, la parte orizzontale) facendo ribaltare indietro il muro, che in questo modo contrasta i cedimenti. E se funziona per un terrazzamento non c’è ragione che non funzioni nel vostro piatto.
In questo caso io avevo preparato un muro in rkt alla nutella (che secondo me è il più buono da mangiare) ed il fatto che resti leggermente elastico e malleabile non ha comunque creato problemi, anzi ha aiutato.
Ed ora passiamo alla torta vera e propria

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Una volta sistemata sul vassoio la base, non restava che bagnarla (poco) e farcirla  in modo che l’altezza sia quella di progetto. Per la parte degradante ho sagomato dei pezzi (in questo caso di pan di spagna) e fissateli con dei mikado in modo che non si muovano più.
Fatta rassodare in frigo (che sappiatelo, semmai vorrete seguirmi in questa follia per l’occasione dovrà essere vuoto quanto quello di uno studente fuorisede la domenica mattina), ho collocato il muro; per fissarlo è bastato spalmarlo poco di bavarese ed appoggiarci i sopra la charlotte.
A questo punto Sono passata a tagliare con cattiveria via il pezzo dove andava inserita la finestra e (per evitare l’effetto igloo) riempire fianchi della collina con pezzetti di charlotte appena tagliata, spalmare uno strato di bavarese al cioccolato per uniformare e finire  ricoprendo il tutto con il pan di spagna al cioccolato…. Come avrete intuito questa è una fase in cui si è coperti di crema fino ai gomiti ed ecco perché non ho nemmeno mezza foto, sgrunt!

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Finalmente ho potuto fissare ciò che sembrava in procinto di venir giù coi mikado e coprire tutto con la nostra panna montata verde (consiglio caldamente l’uso di addensanti, amido o almeno del pannafix) io mi sono trovata bene ad usare la sac a poche ed a livellare successivamente con la spatola.

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Si vede come ero felice? No? che strano… <.<

A questo punto è venuto il momento del mix briciole di pan di spagna verdi che che hanno formato un bellissimo prato (dal vivo la resa era ancora migliore che in foto). Una volta sistemati gli alberi e le altre decorazioni (senza scordare il camino!) casa Baggins era pronta per essere mangiata.
Ovviamente non staremo a sottilizzare su dettagli come il trasporto in macchina ed i gestori del pub che per tenermela in fresco si sono precipitati a svuotamri un frigo intero. No no 😀
L’importante è che alla fine sia stata ammirata in queste fattezze:
Il prima…

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Ed il dopo:

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Spero che il making of della torta casa Baggins vi sia piaciuto e per qualsiasi dubbio o domanda scrivetemi e/o commentate ^_^

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