Tutorial come dipingere pasta di zucchero

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Il tutorial come dipingere pasta di zucchero doveva seguire idealmente il tutorial pasta di zucchero colori metallizzati.

Questo perchè per entrambi ho sfruttato le foto della Torta warhammer – martello prete di Sigmar ma principalmente perchè le tecniche ed i concetti di base sono strettamente legati.

Al di là della base uniforme infatti (che sia colorata, metallizzata o bianca) sono le sfumature e le “imperfezioni” del colore ciò che fa la differenza fra un effetto cartoon ed uno realistico. (nonchè fra un lavoro di 15 minuti ed uno di 1 ora e mezza).

Se siete curiosi di vedere come Eu-genio (del male) è passato da così a pomì saltate il break per la mia spiegazione 🙂

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Tutorial come dipingere pasta di zucchero – Cosa Occorre

    • Pennelli per coloranti alimentari (1 sottile ed uno medio)
    • alcool puro (o vodka o grappa)
    • coloranti alimentari in gel o in polvere in tonalià chiara, scura e nera
    • colorante in polvere bianco (opzionale)
    • piattino / tappi di bottiglia per le mescole e l’alcool

santa pazienza ed un buon film/telefilm come compagnia (io stavo guardando Stargate

Nella fattispecie io avevo un color avorio in gel, un marrone “caramello bruno” ed un “nero assoluto” in polvere. E se normalmente aborro tutti gli artifici e lezioserie inutili vi dirò che la tavolozza per coloranti è una mano santa.

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Come prima cosa occorre decidere i colori che serviranno, per un teschio apparentemente bianco e nero… ma il teschio in realtà è avorio, quindi servirà anche quello per le zone non illuminate direttamente, poi una tonalità più scura per le zone ancora più arretrate e le imperfezioni dove idealmente si accumula polvere e sporco e infine il nero per le orbite. Se il nostro teschio non fosse schiacciato basterebbe il rilievo reale ma in questo caso occorre aiutarsi.

La scelta dei colori
In generale è bene pensare ad un colore per la lavatura d’inchiostro (sempre), uno per la lumeggiatura (per i lavori più curati) ed uno per i dettagli più marcati (nei soggetti complessi)

Vi conviene inoltre, specie con elementi ripetitivi (fiori, foglie, etc) di programmare il colore base di una tonalità leggermente più chiaro di quello che vorreste in modo da poter inchiostrare velocemente e senza remore avendo infine il colore desiderato.
Io per fare una rosa ad esempio uso solo inchiostratura ed eventuale lumeggiatura perlata.
Per esempio nel vaso di petunie avevo dato solo una inchiostratura lilla ai fiori (nelle parti più interne) e ripassato con il verde (prima diluito, poiù più denso) i rilievi lievissimi delle foglie (avevo usato come stampi vere foglie di rosa, immaginate) ed il risultato è stato spettacolare con uno sforzo molto limitato.

Cos’è la lavatura l’inchiostro?

E’ una tecnica usata dai pazzi che dipingono miniature (presente!!) che consiste nel diluire tantissimo un colore e passarlo quasi a caso (evitando i rilievi), confidando nel fatto che si raccoglierà maggiormente e nelle pieghe accentuando le ombre e dando un effetto di profondità e lasciando comunque un effetto leggermente “nuvoloso”e molto realistico (nessun materiale appare davvero omogeneo).

Cos’è la lumeggiatura?
E’ la tecnica opposta, consiste nello schiarire i punti “in rilievo” di una gradazione di colore almeno (in alcuni casi si creano veri e propri “riflessi” bianchi) allo scopo di aumentare l’effetto di profondità rendendo ancor più trimensionale un’immagine.

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Qual’è la fregatura della pdz rispetto ai modellini?
Che quando detto funziona benissimo sul metallo e la plastica un po’ diversamente per la pasta di zucchero che per sua natura assorbe e non si può sovrascrivere lo scuro con il chiaro (esclusi colori metallizzati ed il bianco, ma è un caso mooolto particolare)
Quindi occorre iniziare dai colori più chiari terminando con quelli più scuri, lavorando per aggiunte successive e molto, molto graduali (sempre che non vogliate rishciare una brutta crisi di nervi ed un lancio di oggetti dalla finestra).

In questo caso io ho passato prima una punta di colore ultra-diluita in alcool (la vaschetta più a sinistra) su praticamente tutto il teschio (orbite escluse… notate che sono più bianche del resto?)
Poi nei punti meno incavati ho ripassato dell’avorio poco diluito (tempie e mandibola) e solo dopo sono passata con un pennellino piccolo ed il colore più scuro (molto diluito) a passare di fino i dettagli. Voi direte: e una foto in più? eh…
Trovo difficile interrompermi per le foto a metà processo creativo.
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A questo punto biogna passare e ripassare per arrivare al nero. Io mescolo man mano aggiungendo il nero al colore base. Perchè?
Perchè automaticamente così viene spontaneo avere il colore più scuro “in fondo” e sfumature leggermente più chiare in superficie… il che rende più realistico l’effetto delle ombre.
In generale siccome il colore più chiaro è quello dato prima è comodo scurirlo gradualmente con quello “successivo” in modo da ottenere sfumature realistiche e progressive con poco sforzo (vale solo per i dettagli piccoli ovviamente)

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Ecco il risultato quasi finito, se lo confrontate con il risultato finale noterete che quando si è  asciugato ho ri-calcato ulteriormente le fessure dei denti e la frattua del cranio. Purtroppo c’ anche questo da dire che l’alcool asciuga in fretta ma una mezz’ora di riposo spesso è necessaria ed obbligatoria, per rendersi conto del colore reale (solitamente più scuro di quello apparente)

In questa occasione ho anche passato un po’ di polvere di bianco con il pennello asciutto sui rilievi (il drybrush, che è la versione per principianti e pigri della lumeggiatura fatta bene)  ma non ho insistito perchè il colore è troppo simile al gesso per i miei gusti.

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Ed ecco infine il mio Eu-genio (del male) posizionato sulla torta e pronto alla partenza.
Notate come anche le foglie sono state passate con inchiostratura veloce (più passaggi successivi e veloci), quindi non tutte le venature sono più scure ma in generale l’effetto è meno “plasticoso” e più naturale (non esiste una foglia di colore perfettamente uniforme). Un lavoro che richiede 5-10 minuti ma ripaga tantissimo.
Nella foto vi sembrano ancora bagnate perchè in effetti lo erano. Visto che occorre far asciugare un minimo fr aun passaggio e l’altro e l’inchiostratura è per sua natura molto umida… mi ero ridotta all’ultimo ed ho scattato le foto con il committente che fremeva per portarla via. Non che mi capiti mai di ridurmi all’ultimo eh?

Bene questo è quanto, sarebbe ovviamente molto più semplice spiegarlo con un filmato ma per ora ci sono dei limiti tecnologici (emh) quindi spero di essere stata chiara e soprattutto che il tutorial come dipingere pasta di zucchero vi sia di aiuto non solo per realizzare i vostri capolavori (credetemi, ci ho messo comunque più tempo a scrivere che a preparare Eu-genio) ma anche per farvi l’occhio e giudicare in maniera più critica e consapevole quelli degli altri (specie se ve li stanno propinando a caro prezzo)
Per ogni domanda o dubbio sentitevi liberi di contattarmi anche tramite la pagina fb di sweet&geek ^_^

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