A volte parto a fare dolci ispirata da un’idea,da un progetto o magari da qualcosa che ho visto sul web e voglio ricreare. Nel caso della Torta Schiaparelli invece ho trovato e ritoccato una ricetta che è diventata immediatamente uno dei miei cavalli di battaglia accanto al magma cioccolatoso. Si tratta di una torta nocciole e ricotta tratta dall’insostituibile l’enciclopedia delle torte che è veloce da fare, facile da fare, è pratica come una crostata ma non richiede l’uso del mattarello (confesso, lo odio, non l so usare bene per tirare una frolla regolare, in più ho le mani molto calde e lavorarla viene puntualmente un pasticcio). In più la torta ricotte e nocciole ha un aspetto rustico ed un sapore che fa pensare all’autunno ed al primo fuoco nel camino, quindi adatta anche al gioco di ruolo dal vivo e infine è un “dolce poco dolce” e quel poco di zucchero che contiene è zucchero integrale di canna.
Prossimamente sperimenterò anche la versione con farina di riso per amici celiaci ma sono ragionevolmente convinta del fatto che sia adattabile a tutti i tipi di farina. Dopo tanti pregi però aveva un difetto: non sapevo come presentarla nel blog.
Ho chiesto a voi che mi seguite di darmi un’idea e tutti hanno associato questa superficie brulla con del suolo alieno (o alla tana di un drago)
Chi ha proposto star wars, chi Dune, alla fine Paola Perin ha lanciato l’idea: e se la dedicassimo allo Schiaparelli, la sfortunata sonda precipitata su Marte a causa (pare) di un computer di bordo dalle idee confuse?
E così è nata la torta Schiaparelli ricotta e nocciole, e dato che sono nella fase “riduciamo la pasta di zucchero” la sonda accartocciata è stata realizzata con… curiosi di capirlo? Saltate il break e scaldate il forno, si parte!
Monthly Archives: Novembre 2016
Torta al cocco senza lattosio
Cosa succede se una festeggiata è intollerante al lattosio? Che si sperimenta la torta al cocco senza lattosio nè olio nè burro (mediamente odio margarina e olio di semi) e si spera in bene che sia facile da modellare. Ovviamente il tempo di fare le prove con me non c’è mai e se c’è accadono catastrofi cosmiche e congiunzioni astrali degne di paperino mischiato con una maglia rossa.
Non ci credete? uova rotte, coppa degli albumi montati a neve che vola in terra tirandosi dietro il frullino, un impasto in cui scordo il lievito e sull’ultimo tentativo inciampo, sbatto contro il lavandino, apro l’acqua e rischio di annacquarlo (ma togliendolo quasi subito l’ho salvato. il mio braccio non s’è salvato dalla botta invece). Alla fine posso dire che avevo esaurito la materia prima da tentativi e sono stata molto, molto felice di ottenere un dolce delicato, soffice, che si imbeve bene, regge bene il taglio. morbido ma non cedevole, perfetto per fare tanti strati sagomati. Insomma per fortuna che l’enciclopedia delle torte non mi tradisce mai.
A onor del vero anche la versione senza lievito non era affatto male e quasi m’è dispiaciuta di farla fuori assieme al latte ed al frosting avanzato. Quasi
Vi ho incuriositi a sufficienza? Volete un’alternativa al solito pan di spagna profumata al cocco? Allora saltate il break e provate anche voi a cimentarvi con la torta al cocco senza lattosio (le offerte votive a Desna sono consigliate ma non indispensabili)