Chiunque conosca Sandman solo per la simpatica canzoncina, potrebbe rimanere un po’ perplesso dinanzi a questa torta.
Tutti quelli che hanno conosciuto e amato la serie di deliranti, onirici, poetici fumetti creati da Neil Gaiman (DC Comics, fra il 1989 e il 1996) staranno saltellando esattamente come ho fatto io vedendo la prima volta questa creazione.
Per tutti gli altri, sappiate che Sogno (noto anche coi nomi di Morfeo, Oneiros, il Plasmatore e il Principe delle Storie) è uno dei sette Eterni.
Gli terni sono: Destino, Sogno, Morte, Distruzione, Desiderio con la sua gemella Disperazione e Delirio (che un tempo era Delizia) e per descriverli userò la definizione fornita da Distruzione stesso:
“Gli Eterni sono semplicemente dei modelli. Gli Eterni sono idee. Gli Eterni sono funzioni d’onda. Gli Eterni sono motivi in ripetizione. Gli Eterni sono echi dell’oscurità, e niente di più… E anche la nostra vita è breve e delimitata. Nessuno di noi vivrà più a lungo di questa versione dell’Universo”.
Nella storia principale, o se vogliamo, nella storia che tende a legare una Babele di storie e sogni, Sandman viene incarcerato e durante la sua lunga prigionia il suo regno cade in rovina, gli incubi si liberano, la gente cade in coma e lui viene privato di tre oggetti di potere… e indovinate un po’ cosa raffigura questa torta?
Il corpo principale della torta è il simbolo stesso di Sogno degli Eterni:
- l’ elmo che fu ricavato dal teschio e dalla spina dorsale di una divinità nemica; Sandman dovrà recarsi nell’inferno per farselo restituire dal demone Chorozon
- il rubino che contiene parte del potere di Sogno
- il sacchetto di sabbia, l’unico oggetto dell’iconografia comune mantenuto anche in questa versione. Serve a distribuire sogni ai mortali.
Nella storia l’elmo compare solo saltuariamente, nelle rare occasioni ufficiali o quando Sogno si prepara a una battaglia, ma rimane pur sempre il suo sigillo, il segno più caratteristico (considerando anche che l’aspetto degli Eterni cambia a seconda del loro umore e di chi li guarda).
E poi diciamolo questa torta è stata realizzata davvero bene e la forma scelta è una di quelle che non impediscono di avere un interno decente, anzi.
Io, personalmente, dovendo riproporla, farei una “testa” di charlotte (io le adoro ok?), completamente piena di bavarese e nella “spina dorsale” userei o un rotolo o un salame di cioccolato.
Gli artisti di The Regali Kitchen invece hanno fatto una torta al cioccolato belga per tutto, ma sono pronta a scommettere che era buonissima 🙂
La colorazione delle ossa e del casco è accurata e sicuramente realizzata ad aerografo ma tutto sommato risulta alla portata anche dei poveri mortali dotati solo di pennelli.
Il medaglione con il rubino non è dei più elaborati ma sono date delle sfumature molto realistiche, la sabbia si può ricreare con zucchero dorato (si vende, si vende…)
Nel complesso questo dolce è la dimostrazione di come si possa fare qualcosa di veramente bello senza ricorrere a mezzi da carpentiere se si ha sufficiente pazienza e un po’ di manualità 🙂
E già questo le vale tutto il mio plauso.
L’unica cosa che credo sia posticcia e ben poco commestibile sono le “lenti” dell’elmo, perché sono molto sporgenti. Ma questo è voler cercare il pelo nell’uovo.
Personalmente mi sono commossa. Non tantissimi conoscono e amano questa serie di fumetti (definita non a caso “un fumetto per intellettuali”) nonostante uno dei racconti contenuti in questa serie sia stato il primo fumetto a vincere il World Fantasy Award! Mica pizza e fichi.
Scoprire che dall’altra parte del mondo, nelle Filippine, qualcuno ha amato talmente tanto quelle storie da volerne fare questo piccolo capolavoro è… beh, è dolce. E’ bello.
Molto più della torta stessa.
E ora voglio che qualcuno me la faccia e me la regali è.é
(Via The Regali Kitchen)