Torta Follow Me – Alice in Steampunk


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Un bel pomeriggio Monica di Molly’s Cakes and modeling mi ha contattata chiedendomi di dare un’occhiata al suo “lavoro da autodidatta”.

Signori, vi dico che se non avesse voluto farmi fare una recensione mi avrebbe trovata a casa sua con un machete per scucirle le altre foto della meravigliosa torta follow me (così l’ha battezzata e così ve la presento).

Riuscire a concepire qualcosa di più geek di alice nel paese delle meraviglie in versione steampunk è ben difficile ed in questo caso l’idea di sfruttare l’orologio del bianconiglio come collante fra i due mondi è semplicemente geniale. 
E poi ormai dovrebbero averlo capito anche i vostri mouse che  ho un debole per lo stile steampunk, che sono leggerissimamente pupazza da legare (e i palmipedon neppur…) e soprattutto che stravedo per i lavori in cui abbondano le sfumature date a pennello… e qui abbondano, ma lo ammirerete meglio nei dettagli.

Inoltre Monica è stata molto prodiga in spiegazioni quindi.. che state aspettando? seguite il bianconiglio (dopo il break)

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Incominciamo dall’inizio: un bel giorno, come accade a molti di noi folgorati della pasta di zucchero, araldi del colorante e membri honoris causa del club dei masochisti, Monica ha pensato di decorare la torta di compleanno del figlio Tobia con il marshmallow fondant. Da lì il passaggio alla pasta di zucchero e l’escalation di lavori fra amici e parenti fino a questa meraviglia. (cliccate sulle immagini per vederle ingrandite).

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Avendo deciso di portare avanti questa sua passione (come la capisco) ha pensato di aver bisogno di una torta-biglietto da visita (bella idea. perché non ci ho pensato anche io?)  e dovendo scegliere ha voluto coniugare la cultura steampunk ed il suo amore per Tim Burton (non riesco proprio a capire chi mi ricordi tutto questo…).

Il titolo completo del capolavoro è : Follow me Cake (the white rabbit is waiting for you Alice, run!). Il che mi rimanda ad un’altra persona a caso che ha dei leggeri problemi a pensare titoli carini e facilmente rintracciabili dagli internauti interessati (coff coff)

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Partendo dall’alto troviamo l’orologio che più che sovrastare pare vegliare la creazione standosene appollaiato sul suo albero
 E’ una decorazione “relativamente semplice” ma è anche un punto fondamentale della torta.

Io dico solo che la precisione con cui sono stati tracciati i numeri (a mano, con pennarello edibile limato per assottigliarne la punta) e la sfumatura di “invecchiamento” del quadrante già da soli permettono al pezzo di reggere egregiamente la scena.

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Passiamo quindi al bianconiglio, realistico come e più della versione burtoniana, con i suoi occhietti rossi da albino, i goggles  e l’immancabile orologio.

E’ lui il punto focale della torta in contrapposizione ad Alice, la “consueta” protagonista relegata al ruolo di scenografia nella sua caduta dentro il “Grande albero”.
Il bianconiglio è stato realizzato  interamente in pasta di zucchero e dipinto con colori alimentari in gel diluiti con la tequila.
Vi prego di notare la sfumatura del nasino e l’ombra rosa fra le dita…

Ci vuole un maniaco perfezionista per riconoscerne un altro e signori, questa dona mi batte di diverse lunghezze. Insomma avete visto che ogni tubo ha la sua flangia con tutti i punti delle viti???

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Non ho neppure chiesto quanto tempo sia occorso per far asciugare alla perfezione certi dettagli. Punto tutto su “almeno tre giorni” e magari un aiuto da cmc o simili.
A parte le gradazioni di blu della gonna di Alice, a parte la precisione delle viti, l’impuntura del bordo di metallo della scatola… l’albero.
Il Grande Albero è realizzato in pasta di zucchero su una base formata da due ostie per il cono gelato. Una pasta di zucchero assolutamente asciutta per reggere l’orologio (che pesa, credetemi, pesa) modellato contorto come lo stile Tim Burton richiede. E’ forse questo l’elemento che più mi preoccuperebbe semmai volessi riprodurre una torta come questa, perché sembra facile fare rami sottili che  reggono qualcosa.. sembra. Fino a che qualcosa non si spezza, non si deforma, e ci si ritrova a chiedersi perchè non abbiamo scelto un soggetto più semplice.. che ne so…. la Piramide di Cheope in costruzione con tanto di squadre di schiavi tutte intorno (e gli alieni. Facciamo felice Giacobbo).

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La torta all’interno è pan di spagna non molto bagnato (mi assicurano dalla regia che la variante usata è umida al naturale) farcito con una crema a base di mascarpone e cioccolato (se avete in progetto di passare da Barcellona potrebbe essere una buona idea approfondire di persona la resa dell’abbinamento, no?) mentre il secondo piano è realizzato in rices krispies treats (rkt per gli amici) sorretto da appositi supporti. Avrei preferito un secondo piano “pieno” ma non si può aver tutto dalla vita.

Intanto vi invito da ammirare la precisione delle pannellature incise e le sfumature a tre toni di argento (sempre colori metallizzati in polvere diluiti con la tequila). E Ora però sono veramente troppo buona e non vorrei che qualcuno mi immaginasse sostituita da baccelloni alieni, per cui vi dirò che pecca l’ho trovata perfino in mezzo a tanta cura: gli ingranaggi.

Fateci caso: sono, così come la fascia, più “piatti” del resto, più fasulli. In realtà sono semplicemente privi di sfumature-

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In questo caso il contrasto con gli ingranaggi è anche più evidente. Il legno è una delle migliori riproduzioni che abbia mai visto, incisioni nette ripassate con un colore scuro, venature, sfumature (sono pronta a scommetterci ottenute con vari passaggi di colorante molto diluito) e i graffi finali che sono un autentico colpo di genio.

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Parlando di maniacalità… avete notato i micro ingranaggi sui goggles? Ed il precisissimo bordino attorno al pizzo delle maniche?
Non ci posso far nulla per me questa è arte, non mescolare bricolage e pasticceria. Principalmente si vede l’amore nella creazione e si ok, magari un pasticcere deve rispettare delle scadenze e tutto. Ma santi numi, vorrei vedere una persona così che spiega come decorare una torta, non un tizio che intaglia mezzo dito di pasta di zucchero per fare 2 onde, ci sovrappone altri tre strati e lo chiama cake design. (e poi come lo taglieranno? con la motosega? mah)

Bene, ho tirato fuori la mia solita vena polemica ed ora posso anche chiudere. Spero che la torta Follow Me vi sia piaciuta almeno la metà di quanto merita e, perché no, che vi possa essere di ispirazione per le vostre creazioni.
In questo caso vi invito a passare dalla pagina facebook di Molly’s cakes and modeling perchp ci sono alcune interessanti foto del making of.

(Via Molly’s Cake)

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