Perché un tutorial biscotti 8 bit (o biscotti pixel?)
La pixel art è ormai di moda, il retrogaming anche. Ma come combinare questo con i dolci? Si può comporre una decorazione pixel per pixel, ma richiede un mare di tempo e materiali, insomma, non è roba da tutti i giorni.
Invece i biscotti sono alla portata di tutti (nel peggiore dei casi si possono comprare i panetti di pasta frolla già pronti, oppure ricorrere alla nostra base miele e vaniglia che è altrettanto semplice) i materiali poco costosi e questa tecnica una volta appresa può risultare anche relativamente veloce e infinitamente versatile.
Senza contare che i biscotti space invaders sono bellissimi *_*
Così ho deciso di tradurre questo tutorial, realizzato da SeattleJonman, con l’aggiunta dei miei consigli legati a lunghe liti coi biscotti. Pronti ad iniziare?
Cosa Occorre
- Un impasto per biscotti abbastanza solido di colore chiaro e privo di agenti lievitanti (come la base miele e vaniglia appunto)
- Un “estrusore”, possibilmente di tipo alimentare (qui una pressa per play-doh). ma potreste usare una pistola per pasta di zucchero.
- coloranti alimentati a piacere
- un coltello molto, molto affilato
Personalmente consiglio uno schema stampato (anche in foglio di calcolo exel come suggerito dall’autore) dell’immagine finale che si vuole ottenere, con i pixel ben delineati riga per riga, colonna per colonna. E un libro pesante, poi capirete perché.
Dovrete fare tante “stecche” di pasta di biscotto quante il disegno e lo sfondo ne richiedono. Insomma bisogna tornare bambini e giocare un po’ con le formine.
Cercate di realizzarle il più regolare possibile e di non deformarle spostandole. Ricordate inoltre che più lunghe saranno più biscotti avrete alla fine, ma avrete anche maggiori difficoltà nel maneggiarle.
Disponetele ben distaccate per evitare di bestemmiare in sanscrito antico rischiando di evocare qualche Grande Antico al momento di separarle e, se accettate un consiglio, fatele riposare in frigo prima di comporle (sarà più semplice maneggiarle)
Riga per riga, pixel per pixel, si compone il disegno da ottenere. Questo è l’unico passaggio che richieda un po’ di attenzione sia a non schiacciare le stecche sia per evitare un indesiderato effetto-picasso nel risultato finale (ecco perchè il foglio exel/il disegno preparato con i quadretti possono essere d’aiuto, assieme a qualcuno che legga, riga per riga, che quadratino dovrete usare).
A questo punto (fare ri-riposare l’impasto, magari anche 5-10 minuti in freezer, datemi retta…) siamo pronti per il taglio. Bisogna riuscire a tagliare il panetto in maniera regolare e “schiacciandolo” il meno possibile e, suggerisco io, in fette dello spessore di 2-3 mm al massimo per evitare che la cottura li deformi.
Ecco svelato il motivo per cui insistevo su un impasto sodo, freddo, ed una lama affilata (non seghettata). Nel peggiore dei casi ricorrete all’amico taglierino (opportunamente smontato, lavato etc etc). Non vorrete vanificare tutto dopo essere impazziti a mettere ogni dannato quadretto al posto giusto no?
Inevitabilmente la parte iniziale e quella finale del panetto forniranno biscotti poco carini, con buchi e quant’altro. Cuoceteli in disparte, possibilmente di notte quando nessuno vi guarda e fateli sparire in modo silenzioso e pulito Modalità “Tu non hai visto niente” ON.
Eccoli qui pronti per il forno. Non spennellateli con il latte (si scurirebbero) e non perdeteli di vista.
Una notifica di troppo su facebook ed i colori saranno irrimediabilmente rovinati, vi toccherà mangiare tutti i biscotti per sbarazzarvi delle prove compromettenti e ricominciare punto e a capo. E potreste sbagliare di nuovo i tempi di cottura e così via. Poi non lamentatevi con me se arrivati alla prova costume vi troverete a fare coppia con un buffo cane cantando “the lion sleep tonight” eh?
Un’idea utile può essere quella di ripararli con un foglio di alluminio dopo i primi 5 minuti di cottura. In generale piantonate il forno e, se volete essere sicuri del risultato, usate dei “volontari sacrificabili” per le prime prove di cottura così da fare “la buona” con tempi ed altezza nel forno perfettamente calibrata.
Arrivati a questo punto potreste avere il vago sospetto che il mio forno abbia un termostato affidabile quanto il leprotto bisestile e con l’abilità di fregarmi 2 volte su 3…. ebbene si, è così.
Con il mio forno bisogna essere furbi. (le numerose ustioni sulle mie dita testimoniano che oltre che furbi bisognerebbe ricordarsi di quel dannato gancio per il girarrosto e forse non testimoniano a mio favore. Ma sono dettagli)
Divagazioni a parte spero che troverete utile questo tutorial biscotti 8 bit e che presto mi manderete le foto dei vostri biscotti in pixel-art. Io al momento sono in caccia di una fabbrica per il play-doh 😛
N.B.
Mi ero scordata di spiegare a cosa serve il librone.
E’ presto detto: se volete dei biscotti ben piatti quando sono ancora caldi, appoggiateci sopra un tagliere / un’asse /un foglio di carta forno ed un libro bello pesante. E’ l’ideale per regolarizzare la naturale tendenza ad “arrotondarsi”dei biscotti anche se ovviamente non basta per quelli contenti lievito e/o bicarbonato
(Foto tutorial via Seattle Jonman, traduzione consigli e trucchi by Sweet&Geek)