Jelly Shot di Harry Potter – una magica realtà

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Jelly shot di Harry Potter perchè i potterhead non sono certo tutti under 18! I piccoli fan di allora ora sono più che maggiorenni e  se l’idea di replicare pozioni e burrobirra è passata per la testa di tutti l’idea di *mangiarli* in chiave alcolica è sicuramente innovativa e intrigante!
I jelly shot o jello shot (a seconda della nazionalità, infatti in america la gelatina più conosciuta è la jell-o, da qui il nome) o anche jelly cocktail non sono altro che cocktail vari trasformati in gelatine senza perdere nulla della loro carica alcolica.
Curiosi di scoprire le ricette escogitate dalla “Jelly shot test kitchen“? Allora saltate il solito break

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Carrot-tiny – Delizia del viandante

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E dopo attente votazioni su fb ecco i Carrot-tiny, ovvero la delizia del viandante alle carote! (tutti abbiamo apprezzato l’idea del geek amico Lorenzo Fossetti di battezzarli C4- Cute Carriable Carrot Cake, ma temevo  non l’avrebbe capita nessuno ^_^ così alla fine ho scelto il nome proposto da Kuun Vaalea ).
Impossibile non citare anche l’idea di Enrica Borrella: Carota elastica –  perfetta per accompagnare l’immancabile carne secca da viaggio e il rimpinzimonio; ideale per le missioni che hanno come meta la cattura di Bugs Bunny o del Bianconiglio.

Perché poi delizia del viandante? Si tratta di un dolce economico e resistente al trasporto in un sacco, tanto per cominciare, il suo sapore speziato e fragrante ha un che di medievale ed in più  nasce come torta ligh di carote ma va benissimo nel formato muffin, è veganozero colesterolo praticamente privo di grassi (sia animali che vegetali).
Il suo colore bruno ed il sapore speziato lo rendono particolarmente adatto ad una tavola in stile medievale, può essere mangiato al naturale o rifinito con una glassa al formaggio, magari all’arancia (io non lo faccio mai) o semplice zucchero a velo.

Ultimo e non ultimo la delizia del viandante alle carote è l’ideale se piacciono i dolci molto umidi e saporiti che non richiedono ulteriori farciture. Vi ho allettato abbastanza? Allora saltate il break

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Tutorial Cthulhu al Forno di melanzane

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Il Tutorial Cthulhu al Forno  è l’ideale nel caso in cui dobbiate:

  1. disfarvi di del pane secco e vari avanzi di formaggio
  2. terrorizzare i vostri ospiti che NON amano il dolce
  3. rendere delle melanzane in qualcosa che causa perdita di punti sanità mentale
  4. portare qualcosa ad un pic nic
  5. kraken

E per quelli che se lo stessero chiedendo, Kraken è sempre una risposta. E soprattutto Ya Ya Cthulhu fhtagn!
Nel malaugurato caso non capiate di cosa sto parlando vi rimando al post sul mio Cthulhu al Forno. Se invece siete qui perché adorate le melanzane (e i kraken) e siete invasi dal pane vecchio (fhtagn!) saltate pure il break per la ricetta

Quello che vi posso dire è che io *non* amo le melanzane ma avevo una cassa delle medesime da smaltire quando ho creato questa ricetta e, per i Grandi Antichi (ma anche per Toutatis) mi piace tantissimo. E poi è estremamente light oltre che un buon modo per gabellare melanzane a chi non ama la verdura.

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Guinness Cupcake con crema alla Guinness

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Cosa c’è ti meglio di una Torta alla Guinness?  Dei Guinness Cupcake con crema alla Guinness ovviamente.
Partiamo dal presupposto che mi hanno coinvolto come organizzatrice in un torneo di D&D per cui il minimo che potevo fare era portare un dolcetto no?

Per varie ragioni non ho avuto testa di pensare alle decorazioni ma a gran richiesta ho scelto un dolce alla Guinness. Lo avevo già detto che è fatta con vera guinness? No sia mai vi foste persi il fatto che parlavamo di guinness.
Ok passati i 2 minuti di sclero a seguito dell’ennesima ripetizione vi invito a saltare il break per la ricetta, le foto (non dell’impasto, per quello occorre procedere esattamente come per la Torta alla Guinness) e quant’altro possa esservi utile per replicare una delle due varianti: sono stati un successo strepitoso e ve li raccomando caldamente per le feste, farete un figurone!
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Tutorial Torta Guinness

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Tutorial Torta Guinness. Ma serviva davvero? Vi rispondo io, SI.
Perchè di ricette è pieno il web ma è così strano averci a che fare che qualche foto è sicuramente d’aiuto ed in più questa torta al cioccolato ha tutti i numeri per diventare una base poliedrica.
E’ morbida come un pan di spagna, umida, sposa benissimo con la cream cheese (un modo figo per dire una crema a base di formaggio spalmabile, che messa così fa storcere il naso a tutti poi uno la prova… e mi svuota la coppa prima che possa finire di farcire) non è molto dolce e va a nozze con una bagna al latte. E poi ragazzi c’è la Guinness, già solo questo attira irresistibilmente tutti, leprecauni e non!
Dicono che l’uomo va preso per la gola, io ho rimediato una promessa di matrimonio quando ho annunciato questo esperimento (sfumata quando il geek friend ha scoperto che non sono un quarantenne con la passione della cucina di nome Mario, ma non importa ^_-) e considerando quanto è semplice farla… se non saltate il break per seguire tutta la ricetta siete dei babbani 😛

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Tutorial cervello panna cotta sanguinante

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Halloween si avvicina, l’apocalisse zombie incalza e per sopravvivere a tutto questo niente di meglio del tutorial cervello panna cotta sanguinante, ovvero un modo a prova di imbranato per incantare gli amici e lasciarli indietro mentre orde di mostri e non morti vi inseguono. (perché ricordate l’importante non è correre più veloce dello zombie, vi basta essere più veloci del più lento membro del gruppo!)

Se poi avete l’impressione di aver già visto questo cervello da qualche parte non temete non è quello di vostra suocera (vi piacerebbe eh?) ma semplicemente una variante di quello che avevo usato per Carl, ovvero la mia Torta Zombie

Come ho già avuto modo di accennare la panna cotta ha un sacco di vantaggi, richiede poco impegno, è abbastanza economica, è a prova di imbranato ed i miei amici ne vanno matti. Questa variante poi è stata particolarmente apprezzata e nonostante le mie foto terribili vi assicuro che è di grande impatto anche perché tagliandola sanguina aggiungendo “sangue rappreso” a quello che la ricopre.
Curiosi di sapere come realizzarla?
Vogliosi di sperimentare la mia ricetta della panna cotta? Saltate il break e sarete accontentati

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Ricetta cheesecake cocco e fragole – leggera, veloce e golosa

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Troppo caldo per il forno? Non sapete come conciliare gola e abbiocco? la ricetta cheesecake cocco e fragole  vi salverà.

Questa cheesecake cruda è il mio refugium peccatorum, la faccio in mille versioni (nella foto già potete vederne due, una cocco e fragole ed una al melone) e da quanho ho scoperto la frutta essiccata di  Lella Saggese e le Storie della Frutta Secca è diventato il mio campo di sperimentazione preferito, fino ad arrivare al risultato che ho deciso di proporvi.
Stavolta non ho decorato nulla ma questo è il dolce che faccio per le sessioni di D&D dell’ultimo minuto, quando gli amici chiamano per una partita Munchkin e accendere il forno è l’ultima cosa che farei (no forse la pen’ultima, prima di mettermi a leggere “Chi” con qualche programma infarcito di stellette e stelline di sottofondo ).

Di tutte le varianti quella che vi presento è secondo me (e le mie cavie) la più golosa ma nulla vi vieta di rivisitarlo  con altri ingredienti, tanto il trucco sta tutto nella “forma”. Vi ho incuriosito abbastanza? Saltate il break ^_-

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Jelly cocktail finché zombie non ci separi

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Il cocktail finché zombie non ci separi nasce come omaggio all’omonimo, divertente libro ed è anche il responsabile dei continui ritardi che questa povera, innocente recensione ha subito.

Ovviamente non è colpa della mia tendenza a procrastinare e del fatto che non essendo riuscita a far foto decenti ho lasciato prevalere la pigrizia, no no.

Tornando a libro e cocktail, o meglio jelly cocktail, dovete sapere che qualche tempo fa una gentilissima responsabile della multiplayer.it edizioni mi ha contattata entusiasta per la mia torta “finché morte non ci separi” chiedendomi se fossi disposta a recensire il primo libro della trilogia che stavano pubblicando.

Ora, gli zombie non sono il mio tema preferito ma sapete come si dice della vanità e del resistere a tutto tranne che alle tentazioni… insomma ho impiegato ben 10 secondi di attenta riflessione prima di saltellare davanti al computer e digitare una risposta sobria e pacata (certo come no).

Vi anticipo che sulle prime mi ero quasi pentita di aver accettato ma per ora che sono giunta a metà libro ero così contenta di averlo fatto che ho iniziato a spremermi le meningi per pensare a qualcosa di carino da abbinare. Così è nato il “jelly cocktail finché zombie non ci separi”. Se siete curiosi di leggere recensione e ricetta… saltate il break 😀

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Zuppa inglese Caribbean Dream

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La zuppa inglese Caribbean Dream nasce fondamentalmente dalla necessità di finire un po’ di frosting azzurro, da un barattolo di latte di cocco che mi guardava colpevole dalla mensola e dal mio amore viscerale per la zuppa inglese.

So per esperienza che l’omonimo gelato tende a confondere la mente dei meno addentro ai misteri della pasticceria ma fondamentalmente con zuppa inglese si indicava storicamente un dolce di pan di spagna bagnato con liquore (spesso alchermes) e crema pasticcera. [il bello è che è nato in italia, nella zona di Parma, e non ha nessuna parentela con l’Inghilterra se non la probabile ispirazione.)
Questo vuole dire fondamentalmente che è un dolce facile, fresco, ben umido e cremoso e praticamente nato per riciclare gli avanzi.

In aggiunta a questo la zuppa inglese è il dolce più versatile del mondo perché si può usare praticamente qualsiasi cosa per comporla: biscotti savoiardi, pandoro, resti di altre torte e ritagli di pan di spagna. Per non parlare di ogni sorta di crema (o bavarese, per rimanere nei miei grandi amori)!
Pensate che il primo dolce che ho imparato a fare è stata la zuppa inglese di oro saiwa, crema al cioccolato e crema pasticcera ^_^ (il secondo la crostata crema bianca e frutti di bosco. So che nessuno lo sospetterebbe mai ma io adoro la crema)

Così davanti al dubbio amletico sul da farsi ho resistito ben 3 minuti prima di optare per questa soluzione e la decorazione sebbene sia di grande effetto è a prova di negato non richiede più di dieci minuti di lavoro (15 se dovete anche stampare e ritagliare la bandierina. la mia viene dal set per cupcake  pirata wilton) ^_- Curiosi? a seguire foto e ricetta, ma vi posso anticipare che mentre la preparavo stavo canticchiando “Yo, Ho, Ho, and a Bottle of Rum!”

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